Siamo a Tel Aviv, in una famiglia ebrea. Asya si è chiusa in se stessa dopo la morte del figlio, avvenuta per un incidente d’auto anni addietro. Adam, il marito, gestisce un’autofficina e la ama teneramente, ma non riesce a spezzare la cortina di silenzio che si è creata fra i due. La loro figlia Dafi è un’adolescente inquieta e ribelle che continua ad interrogarsi sul rapporto tra i genitori. Un giorno arriva al garage una vecchia Morris da riparare, di proprietà di Gabriel, arrivato da Parigi per prendere possesso dell’eredità della nonna, in coma. Tra Asya e Gabriel nasce un rapporto indefinito ( sono veramente amanti, come pensa Adam, o si tratta del bisogno quasi materno di una donna per un ragazzo solo ed un pò strano ?). Dopo un pò Gabriel sparisce, convocato per il servizio militare. Asya sprofonda in un acuto mutismo e Adam, sempre più innamorato della moglie, decide di mettersi alla ricerca del giovane. Nel frattempo viene assunto al garage un ragazzino palestinese, fratello di un terrorista da poco ucciso durante un attentato, con cui Dafi intreccia la sua prima, vera e quasi impossibile storia d’amore. Alla fine Gabriel viene ritrovato, cambiato del tutto : è diventato rabbino, pur senza troppa convinzione, per sfuggire alle azioni militari in Libano. Asya si rende conto che la sua era forse solo infatuazione o bisogno di maternità e cerca, insieme al marito, di far tornare il giovane a Parigi. I due coniugi, probabilmente, torneranno ad comprendersi e ad amarsi.